Due container carichi di generi
di prima necessità partiranno nei prossimi giorni dalla Spezia
per la Striscia di Gaza. Oltre trenta tonnellate tra materiale
sanitario, vestiario e alimenti raccolti in tutta Italia dalla
Cgil e oggi stoccati presso un magazzino della Caritas diocesana
della Spezia a Santo Stefano Magra. "Stiamo vagliando il
materiale in accordo con la Mezzaluna Rossa egiziana - dice
Sergio Bassoli, area internazionale Cgil - affinché non vi siano
materiali proibiti. Le autorità israeliane controllano anche gli
spilli che entrano nella Striscia".
Al varco di Rafah viene respinto tutto ciò che possa essere
potenzialmente riutilizzato a fini bellici come bombole
d'ossigeno, fertilizzanti, bisturi, farmaci non tracciabili.
Perfino le tende, che un'associazione giovanile milanese aveva
raccolto, saranno eliminate: i pali di metallo non sono ammessi.
La maggior parte del carico è rappresentato da garze,
disinfettanti, siringhe, guanti sterili, set chirurgici,
assorbenti, salviette igieniche, latte in polvere. I legumi solo
in scatola, perché a Gaza non c'è acqua e quelli secchi non
potrebbero essere utilizzati. "Tutto il materiale è frutto delle
trattenute sullo sciopero devoluta dai nostri iscritti, da
raccolte fondi, da donazioni da parte di associazioni terze e
delle ditte stesse da cui siamo andati per acquistare gli
aiuti".
Una volta ottenuto il via libera, i due container saranno
trasportati dalla Spezia al porto di Livorno e imbarcati per
raggiungere Alessandria d'Egitto via nave. Da lì proseguiranno
in tir attraverso i tredici check point da Al Arish e infine
Rafah, dove ci sarà l'ultimo controllo. "E' importante anche
come segnale che la società civile sostiene l'idea di due Stati
e due popoli come unica soluzione possibile di pace - dice Diego
Seggi, segretario ligure della Fp Cgil -. C'è il rischio
concreto di un conflitto globale, non possiamo permetterci di
raggiungere il punto di non ritorno per due milioni e mezzo di
persone".
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