Al grido di "pace subito" e
"Palestina libera", dietro a uno striscione con scritto 'stop
genocidio' circa 400 persone sono scese in piazza a Imperia per
chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Sono stati
scanditi slogan contro Israele. 'Stop alla violazione dei luoghi
sacri ai musulmani', si legge su un cartello alzato dai
manifestanti.
Una manifestazione organizzata dalla comunità islamica di
Imperia "contro il commercio di armi e contro il massacro -
motiva uno dei relatori nel corso dell'intervento pubblico -.
L'Italia è al terzo posto per la fornitura di armi a Israele", a
cui hanno aderito associazioni, partiti, sindacati e semplici
citttadini.
"Oggi è scesa in piazza tutta la società civile imperiese, -
sostiene il portavoce dell'Arci di Imperia Kalid Rawash - con
adesioni di molti partiti per fermare il genocidio a Gaza e la
guerra, per chiedere un cessate il fuoco immediato, per
consentire agli aiuti umanitari di entrare, perché la gente a
Gaza sta morendo di fame e di sete". "I Paesi occidentali sono i
primi a sostenere Israele in questa guerra, fornendo armi,
sostegno e copertura politica, sono complici di questo
genocidio, - aggiunge Rawash - che ha provocato la morte di
circa 36mila persone, tra cui la maggioranza sono bambini, donne
e civili. Viene impedito l'ingresso degli aiuti umanitari. Da
sedici anni, Gaza è sotto embargo in quello che è un conflitto
medievale, in cui si utilizzano la fame e la sete come mezzo di
guerra".
"Siamo qui, come in tutta Italia, con iniziative di grande
partecipazione per chiedere quello che ci hanno chiesto tutte le
ong palestinesi, egiziane e internazionali: il cessate il fuoco
e la fine delle ostilità militari nella Striscia di Gaza -
afferma il presidente nazionale dell'Arci Walter Massa -. Siamo
ben oltre la catastrofe, come ci ha ricordato l'Organizzazione
mondiale della sanità e dobbiamo fare in modo che un intervento
umanitario sia messo in atto il più presto possibile".
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