Per oltre due terzi degli
imputati nell'inchiesta sul fallimento della società Qui!Group,
il colosso dei buoni pasto, la sentenza potrebbe arrivare entro
fine anno. È quanto emerso nell'udienza preliminare davanti al
giudice Caterina Lungaro. In 14 hanno accolto la proposta di
patteggiamento, che verrà formalizzata all'ultima udienza,
mentre in cinque hanno chiesto il rito abbreviato ma potrebbe
aggiungersene un altro.
Oggi ha iniziato a parlare il pubblico ministero Patrizia
Petruzziello, che insieme al procuratore aggiunto e al generale
Andrea Fiducia ha coordinato le indagini del nucleo di polizia
economico finanziaria della guardia di finanza. Il pm ha fatto
una ricognizione sulla galassia di società legate al fondatore
della Qui!Group Gregorio Fogliani e alla sua famiglia, anche
loro a processo e ancora incerti se accogliere le proposte di
patteggiamento.
Il consulente tecnico nel corso delle indagini aveva spiegato
come "dal 2012 i bilanci della Qui!Group - senza ancora prendere
in considerazione l'enorme distrazione patrimoniale realizzata -
evidenziano una situazione di palese, grave e riconoscibile
squilibrio finanziario".
Le indagini erano partite dal fallimento del colosso dei
buoni pasto nel 2018 quando il passivo della società aveva
raggiunto i 600 milioni. Oltre tremila i danneggiati. Tra i
creditori c'erano i dipendenti ma soprattutto migliaia di
ristoranti, bar e supermercati che avevano erogato cibo e
prodotti con i buoni pasto.
Fogliani aveva anche ottenuto un appalto della Consip per
fornire i ticket ai dipendenti pubblici. Dopo Qui!Group erano
via via fallite le altre società collegate, come la Pasticceria
Svizzera e il bar Moody. I reati contestati sono bancarotta
fraudolenta, riciclaggio, truffa aggravata e autoriciclaggio.
Secondo l'accusa la famiglia avrebbe spogliato la società
sottraendo i soldi per spese personali, come una maxi villa in
Versilia e il matrimonio da favola di una delle figlie e per
alimentare le casse della società Azzurra 95.
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