Arrivano i Rolli days di primavera
che presentano "Genova Giardino d'Europa" e ad aprire i
battenti, oltre ai palazzi nobiliari già visitabili nelle
precedenti edizioni, fra quelli obbligati ad ospitare, al tempo
dell'antica Repubblica di Genova le personalità che arrivavano
in città per visite di Stato, ci sarà anche un inedito: villa
Sciallero Carbone a Sestri Ponente. "Non aveva mai aperto e si è
conservata praticamente intatta dal Cinquecento ad oggi anche se
ora ospita un asilo" spiega Giacomo Montanari, curatore
scientifico dei Rolli days. Dal 17 al 19 maggio apriranno in
tutto 50 siti monumentali: 22 palazzi, 11 ville, 10 fra chiese
ed edifici sacri, 2 archivi, 1 biblioteca storica e 4 sedi
istituzionali con guide che effettueranno tour su richiesta
anche in genovese.
"A fare da corollario in questa edizione, che permetterà di
scoprire anche le residenze rinascimentali e i loro giardini
oltre ad antiche dimore, nei tre giorni si susseguiranno eventi
culturali e musicali che animeranno strade e palazzi" aggiunge
Federica Cavalleri, consigliera delegata ai Grandi eventi del
Comune. Per 'La grande opera' a Villa Pallavicino delle
Peschiere il 18 andrà in scena La Traviata e la domenica a
palazzo della Meridiana La Tosca.
Musica e sport: domenica si svolgerà la Rolli run, corsa non
competitiva lungo le vie e le piazze dei Rolli. E ci saranno
anche un concerto di pianoforte all'oratorio Filippo Neri e lo
spettacolo teatrale Moby Dick a palazzo Tursi. Ancora, nei tre
giorni apriranno a cura dell'ufficio beni culturali
dell'Arcidiocesi di Genova, le chiese del centro storico e degli
istituti culturali che in questi anni hanno ricevuto i fondi
dell'8 per mille alla Chiesa cattolica per attività culturali e
di restauro. Il filo che unisce questa edizione dei Rolli di
primavera sono i giardini, quelli che sono rimasti e quelli che
non ci sono più, in un'idea di città policentrica che va dai
palazzi del centro alle aree che corrispondevano alle periferie
genovesi un tempo verdeggianti con residenze circondate da
lussureggianti giardini.
"Parlare di giardini oggi è qualcosa che fatichiamo a
ricostruire - dice Montanari - perché abbiamo giardini storici
perfettamente conservati come villa Duchessa di Galliera a
Voltri o villa Pallavicino delle Peschiere e altri che sono
invece da intuire, da riconnettere in un tessuto che invece si è
profondamente trasformato come Sampierdarena, ad esempio. Questo
ci permette di usare le ville in connessione con i palazzi di
città per dare un'ottica di una città come Genova che è sempre
stata policentrica, da levante a ponente".
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