«La questione delle aggressioni al
personale sanitario e socio-sanitario, è un problema serio. Il
fenomeno interessa soprattutto le donne, siano esse medici,
infermiere o altre professionalità, che spesso si trovano a
dover subire, nei presidi di Pronto Soccorso o in corsia, atti
di questo tipo ad opera di sbandati o persone socialmente
pericolose». Lo ha evidenziato il presidente del Consiglio
regionale Gianmarco Medusei all'assemblea ligure nel giorno in
cui si celebra la Giornata Nazionale contro la violenza nei
confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita
dalla Legge 113 del 14 agosto 2020 per sensibilizzare la
collettività sul fenomeno delle aggressioni al personale
sanitario.
La Liguria risulta tra le regioni più colpite, dopo Lombardia
ed Emilia Romagna, registrando 331 casi di aggressioni fisiche o
verbali nei soli primi 6 mesi del 2023. "È un tema sul quale si
deve porre particolare attenzione - aggiunge il presidente
Medusei - ricordando come il personale sanitario svolga un
servizio essenziale per i cittadini. Mi sono sempre battuto in
prima persona per affrontare la questione. Ho accolto con
soddisfazione la riapertura nella mia città, La Spezia, del
presidio fisso di Polizia nei locali adiacenti il Pronto
Soccorso, che garantisce una maggior sicurezza per la tutela
degli operatori sanitari, ma anche di tutti gli utenti. Auspico
che venga destinato ulteriore personale delle Forze dell'Ordine
a questi presidi in modo che possano replicarsi in altre realtà
sanitarie, quali ad esempio l'Ospedale San Bartolomeo di
Sarzana".
L'ultimo episodio ieri a Genova dove tre infermieri del
pronto soccorso dell' ospedale Galliera sono stati aggrediti da
una paziente in attesa che pretendeva di saltare la fila ed è
stato necessario l'intervento dei carabinieri per riportare la
calma.
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