Nel 2024 in Italia si potrebbero
superare i 14 milioni di passeggeri movimentati, confermando il
Paese con principale meta europea di destinazione. I 60 porti
crocieristici registreranno oltre 5.200 approdi. E l'Italia è
anche il principale beneficiario dal punto di vista economico
del comparto crocieristico che nel 2022 ha generato in Europa
56,4 miliardi di euro, di cui 15,6 miliardi in Italia. E' uno
dei numeri che testimoniano l'importanza del settore presentati
alla Clia cruise shipping week, la fiera europea della crociera
che oggi ha tagliato il nastro a Genova al padiglione Jean
Nouvel.
"Sono i numeri a dimostrare che le crociere sono un asset
fondamentale per economia e turismo - dice Pierfrancesco Vago
executive chairman Msc Crociere e chairman Clia Europe -. L'anno
scorso abbiamo recuperato i livelli pre-pandemia e quest'anno
contiamo di superare in Italia 14 milioni di passeggeri. In giro
c'è grande voglia di andare in crociera, come dimostra
l'andamento delle prenotazioni e il fatto che l'età media dei
passeggeri continua a diminuire. In Italia abbiamo l'età media
più bassa al mondo. Le compagnie si sono ben attrezzate per
adeguare l'offerta in termini di navi, itinerari, esperienze di
bordo, anche culinarie, escursioni a terra". Se si guarda agli
investimenti, le compagnie nei prossimi 5 anni spenderanno 34
miliardi di euro per il varo di 55 nuove navi. Il 98% di questi
investimenti avverrà in Europa (per 52 navi, pari a investimenti
delle compagnie di 33,1 miliardi), contribuendo in misura
significativa allo sviluppo economico del Vecchio continente,
dove esiste una filiera industriale legata alle crociere
particolarmente estesa. In particolare, da qui al 2028 i
cantieri italiani costruiranno la metà delle navi da crociera
del mondo, per un investimento complessivo di circa 20 miliardi.
Considerato che la costruzione di una nave ha un moltiplicatore
di 4,5 volte, per l'Italia si parla di una ricaduta economica
totale superiore agli 80 miliardi.
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