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8 marzo: Regione, in Liguria 20mila donne in sanità su 28mila

8 marzo: Regione, in Liguria 20mila donne in sanità su 28mila

Cresce il numero anche nei ruoli apicali. In chirurgia 1 a 1

GENOVA, 08 marzo 2024, 16:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella Giornata internazionale della donna, l'8 marzo, emergono numeri significativi sul numero di professioniste attive nella sanità ligure annuncia la regione Liguria: "su 28.000 dipendenti più di 20.000 sono donne, con una crescita costante anche nei ruoli apicali". Un dato particolarmente positivo riguarda poi la chirurgia: il rapporto tra femmine e maschi negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale e tra i medici dei reparti chirurgici è oggi di 1 a 1. Tra gli altri temi affrontati oggi durante il punto stampa dedicato alla sanità, le novità nel campo dell'edilizia ospedaliera e le strategie per abbattere le liste d'attesa.
    "È stata una settimana importante per l'edilizia sanitaria in Liguria - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. Abbiamo dato piena operatività all'ospedale di Bordighera, le cui prestazioni cresceranno ancora con l'apertura del pronto soccorso, e abbiamo dato il via alla progettazione preliminare dell'ospedale unico di Taggia, per concludere un progetto di cui si parla da decenni. Passi in avanti anche con l'avvio del cantiere del Sant'Andrea e il progetto bandiera del Pnrr del polo degli Erzelli. È poi partita la grande manovra di riduzione delle liste d'attesa, che da lunedì distribuirà 120mila prestazioni di diagnostica aggiuntive, mentre, nel prossimo mese, assegneremo con circa 35 milioni di euro prestazioni aggiuntive per chirurgia di media e bassa complessità dalla cardiologia all'ortopedia passando per l'oculistica e la chirurgia generale. Tutto questo sotto il coordinamento della nuova cabina di regia messa a disposizione della sanità. Chi accusa Regione Liguria di voler svendere la sanità pubblica - prosegue Toti - continua a fare opera di bieca propaganda senza neppure conoscere i dati. Regione è molto al di sotto delle prestazioni di privato convenzionato anche di Regioni tradizionalmente a guida sinistra, come Emilia-Romagna e Puglia. Siamo quindi ancora in una situazione in cui possiamo crescere dal punto di vista della collaborazione pubblico-privato, tutto a beneficio dell'utente, perché stiamo parlando di prestazioni interamente pagate dal sistema sanitario regionale".

   Toti "io non insisto, faccio il mio dovere" 
   Ai sindaci savonesi, "non mancherà collaborazione istituzionale" 
"Cari sindaci, il presidente non insiste affatto. Semplicemente fa il suo dovere, con la leale collaborazione istituzionale prevista dalla Costituzione, nella attuazione di un piano energetico nazionale approvato dal Parlamento della Repubblica, condiviso da due Governi e indispensabile per dare certezza di approvvigionamento e stabilità di prezzi ai cittadini e alle imprese italiane, già duramente colpite in passato dalla crisi seguita alla guerra russo-ucraina e dalle altre tensioni internazionali. Un piano peraltro condiviso da tutte le principali associazioni di impresa del paese e votato da pressoché tutte le forze politiche nella passata e presente legislatura". Così il presidente della Regione e Commissario Giovanni Toti in risposta ai sindaci del territorio savonese. "Al commissario di Governo - continua Toti - spetta il compito di attuare le direttive dell'Esecutivo, che ha stabilito il posizionamento dell'impianto e dell'Ente attuatore incaricato della realizzazione del piano stesso. Continueremo a farlo, nel rispetto delle opinioni di tutti e con l'impegno di rendere compatibili le esigenze espresse dai territori con la realizzazione del piano stesso, la cui messa in discussione non spetta alle istituzioni territoriali, né al commissario, ma semmai al Parlamento della Repubblica che lo ha approvato o al Consiglio dei Ministri che ha l'incarico di attuarlo. Sono certo - prosegue Toti - al netto delle opinioni, sempre legittime, che non mancherà da parte di nessuno quella collaborazione istituzionale che è dovere di ogni rappresentante della Repubblica a ogni livello. Per quanto riguarda nel merito le perplessità degli Enti locali circa le scelte fatte nella realizzazione del Piano stesso, ritengo che tutti possano rimettersi alle valutazioni della Commissione di Via, istituita come da leggi vigenti al Ministero dell'Ambiente, a cui spetta di verificare ogni aspetto relativo alla sicurezza e alla compatibilità dell'impianto stesso".
   

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