Le operaie liguri guadagnano 11mila
euro lordi all'anno rispetto ai quasi 20mila euro dei colleghi
uomini, le impiegate 20.900 contro 34mila dei maschi, le donne
'quadro' 54mila contro 67mila, le dirigenti 100mila contro
145mila mentre le apprendiste quasi 11mila euro rispetto ai
14mila degli uomini, un divario di genere in linea con il gap
nazionale. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio dell'Inps
sul lavoro dipendente relativamente ai dati del 2022 che sono
gli ultimi disponibili.
"Il lavoro delle donne è ancora precario nonostante qualche
segnale positivo arrivato dai bonus occupazionali nel patto del
turismo e percorsi formativi mirati all'occupabilità - spiegano
il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e la
segretaria regionale Cisl Liguria Paola Bavoso -. Questa
incertezza si evidenzia ormai in ogni settore, non solo in
quelli legati alla stagionalità: ormai è una prassi e il titolo
di studio non viene valorizzato adeguatamente. Basta pensare -
sottolineano - che tra le donne occupate in Liguria il 31% è
laureata mentre la percentuale degli uomini si ferma al 20%.
L'assoluta mancanza di un sostegno sociale rappresenta un
ostacolo per la donna che è quella maggiormente impegnata nel
lavoro di cura nei confronti dei figli e magari genitori
anziani. La parità di genere è una chimera e la parte
imprenditoriale certamente non aiuta. Facendo una stima possiamo
quantificare che solo il 20% delle imprese liguri ha la
certificazione di genere che viene fatta solo nel caso in cui si
partecipa a un bando pubblico - concludono -. Invece sarebbe
utile per mettere finalmente a nudo questa differenza"
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