"Il finanziamento non può andare
avanti e il biodigestore di Saliceti non può essere fatto, se
non a spese di Iren: le conseguenze logiche della delibera di
Anac sono queste ed erano prevedibili, lo avevamo detto".
Commenta così Maria Angela Danzì, europarlamentare del Movimento
5 Stelle la delibera di Anac. La deputata è membro della
Commissione PETI dove lo scorso anno si era battuta perché
rimanesse aperta la petizione sull'impianto contestato da
numerosi cittadini e amministrazioni locali spezzine. "Fu il
risultato del lavoro di sinergia con il territorio. È
incredibile invece l'atto di tracotanza esercitato dal
presidente Giovanni Toti che la settimana scorsa ha visitato il
cantiere appena avviato, senza tenere conto dei rilievi dei
comitati, del percorso aperto in sede europea e del
pronunciamento di di Anac che si sapeva che sarebbe arrivato in
questi giorni. A differenza di Toti, abbiamo rispetto delle
istituzioni e ho chiesto una calendarizzazione della petizione
su Saliceti in Commissione PETI al 19 marzo: in quella sede
presenterò un aggiornamento dei documenti con la delibera
dell'Autorità Nazionale Anticorruzione con le pesanti
considerazioni su tutta la procedura e sull'opera". "Sulla base
della mia esperienza professionale - prosegue Danzì che è stata
dirigente nelle amministrazioni pubbliche - avevo individuato il
contrasto con la normativa che prevede la procedura di gara in
virtù dei principi di trasparenza e concorrenzialità delle
pubbliche concessioni, come sottolineato da Anac: mi chiedo
perché non se ne sia stato tenuto conto in altre sedi,
rischiando di far perdere tempo e soldi alle comunità".
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