I lavori per l'installazione del
carroponte, la struttura che sarebbe servita per controllare il
ponte Morandi, "sono stati fatti rispettando il progetto
approvato anche da Aspi e Spea". E' quanto ha detto in aula
Hubert Weissteiner, il titolare della Weico, la società che
aveva iniziato a installare il carroponte sotto l'impalcato del
Polcevera (14 agosto 2018, 43 vittime). Gli operai e lo stesso
Weissteineer avevano lavorato sulla struttura fino alla sera
prima della tragedia per montare le reti per conto della
Pavimental, società che si occupò della sostituzione dei jersey.
Secondo alcuni dei 58 imputati, quei lavori potrebbero avere
causato il crollo del viadotto. Una tesi a cui non crede la
procura e smentita in aula dal titolare della Weiko.
"Controllammo con un macchinario che vedeva attraverso il
cemento dove fossero i cavi di acciaio. E i fori per agganciare
la struttura vennero fatti in base a quelle rilevazioni e in
base ai calcoli e al progetto fatto da Aspi e Spea". Il progetto
aveva un costo iniziale di poco più di due milioni. "Poi il
costo aumentò del 20 per cento. Andai a Roma con il mio avvocato
perché volevo essere sicuro che avrebbero pagato. Lì parlai con
Michele Donferri Mitelli (uno dei 58 imputati, ndr). Lui fu
l'unico a spingere il progetto. In ogni caso non fu mai proposto
di usare anche il traversone dello strallo (il tirante del
ponte, ndr). Era chiaro dall'inizio che non lo avremmo toccato o
usato".
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