"La difesa non ha portato un
elemento a suo favore, non uno. A questo punto facciamo una cosa
più sensata, eliminiamo il processo indiziario. Solo processi
con l'assassino che si fa un selfie mentre uccide. Così la
Cartabia sarà soddisfatta". E' l'amaro commento che Antonella
Delfino Pesce, la criminologa che ha riletto le carte e fatto
riaprire le indagini sull'omicidio di Nada Cella, dopo la
sentenza di non luogo a procedere per Annalucia Cecere. L'ex
insegnante era accusata di avere colpito la segretaria per
gelosia, mentre il commercialista Marco Soracco, datore di
lavoro di Nada, e la sua anziana madre, Marisa Bacchioni, erano
accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Anche
loro due sono stati prosciolti.
"Sappiamo cosa ci dovremo aspettare se avremo voglia di
ricorrere alla giustizia: il nulla. Le sentenze si rispettano.
Aspetterò 30 giorni per leggere le motivazioni - scrive Delfino
Pesce - che sicuramente saranno fondate e forse anche
inappellabili. Il post canonico e perbenista finisce qui. Adesso
ne inizia un altro, certamente non in linea con l'orientamento
giuridico della recente Cartabia".
"Ho conosciuto il peggio della legge attraverso fascicoli
vecchi di 25 anni. E ho sempre pensato - prosegue la criminologa
- e sperato che alla verità si potesse ancora arrivare a
piccoli, faticosissimi passi. E un processo sarebbe stato
l'ennesima opportunità per giungerci. Il mondo viene costruito
ogni giorno attraverso cosa decidiamo di essere o non essere,
cosa scegliamo di fare lo non fare. Da domani perciò sapremo
tutti cosa ci dovremo aspettare se avremo voglia di rincorrere
la giustizia e confidare in essa. Il nulla". La procura ha già
annunciato che farà appello.
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