"La notizia della bocciatura da
parte del Consiglio dei Ministri della legge regionale che
avrebbe permesso ai medici dipendenti del Servizio Sanitario
Regionale ligure, in regime di intramoenia, di prestare servizio
in strutture sanitarie private, anche se solo parzialmente
accreditate, ripristina condizioni di correttezza del sistema".
Lo denuncia in una nota Fp Cgil Liguria e Fp Cgil Medici e
Dirigenti Sanitari.
"La Funzione pubblica, già nell'ottobre scorso in occasione
della discussione sul bilancio di previsione dell'Ente
2024-2026, aveva manifestato anche pubblicamente la propria
contrarietà perché, se applicato, 'il provvedimento avrebbe
rappresentato una pericolosissima deriva ai danni del Sistema
Pubblico oltre ad essere un enorme regalo al privato mascherato
da soluzione per abbattere le liste d'attesa'".
La Fp Cgil dei Medici e Dirigenti Sanitari aveva sottolineato
il rischio di "innescare un grave conflitto di interessi che,
permettendo di aggirare il vincolo di esclusività, avrebbe
creato vuoti sempre maggiori di personale e di prestazioni
all'interno delle strutture del Servizio Sanitario". "L'atto
della Regione, oltre ad essere una dimostrazione di arroganza
avrebbe colpito fortemente il servizio ai cittadini - commentano
dalla Funzione Pubblica Cgil - ora che la legge è stata
bocciata, se la Regione avesse un briciolo di umiltà, tornerebbe
sui propri passi e sposerebbe soluzioni condivise".
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