E' "stato sottovalutato il rischio
incendio" visto che "non è stata posta nessuna attenzione allo
sviluppo di possibili e probabili roghi". E' quanto scrivono i
periti nel documento che certifica come il rogo di un anno fa,
che ha distrutto il tetto di un edificio in via Piacenza a
Genova e ha lasciato fuori di casa 80 famiglie, "sia ascrivibile
alle lavorazioni a caldo svolte dalla società Fb srl".
Il pubblico ministero ha indagato gli operai e i responsabili
dell'impresa. Secondo quanto ricostruito, gli operai il 14
febbraio di un anno fa stavano lavorando per posare alcuni metri
di guaina impermeabile sul canale di gronda del tetto del
palazzo usando una fiamma libera a diretto contatto col muro
perimetrale. In questa maniera, secondo gli esperti, avrebbero
scaldato il legname del tetto. La combustione è partita dal
canale di gronda e si è protratta verso l'interno. Tale
tipologia di incendio, sostengono i consulenti, risulta essere
di tipo covante e si propaga molto lentamente.
Ad accorgersi di quanto stava succedendo, il proprietario di
un appartamento dell'ultimo piano che aveva notato alcuni buchi
sul soffitto. Le fiamme, covate lentamente, si erano poi
sviluppate in modo rapido incontrando il canniccio del
sottotetto, divorando tutto. I vigili del fuoco avevano lavorato
tutta la notte. Nessun condomino era rimasto ferito. Le
famiglie, però, sono ancora oggi fuori di casa in attesa
dell'inizio dei lavori di ripristino.
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