"Per noi hai già vinto". Lo scrivono
su uno dei tanti striscioni apparsi nel rione Gescal di Napoli i
sostenitori di Geolier, che tifano per il loro ragazzo atteso
tra qualche giorno all'esordio sul palco di Sanremo. Qui, tra le
strade che dividono i quartieri periferici di Miano e
Secondigliano, è nato e cresciuto Emanuele Palumbo, in arte
Geolier, ultimo di 5 figli che vivono ancora, nonostante la
popolarità del rapper, in una delle tante modeste abitazioni
della zona.
"E' qui che Emanuele veniva per i videogame", ricorda il
gestore di una sala giochi, Giuseppe, indaffarato su una scala
con altri a stendere da una parte all'altra della strada decine
di bandierine con le foto del rapper. Tutti ricordano Emanuele e
ora che è diventato per tutti Geolier le sue foto attaccate
anche sui pali dei segnali stradali, tolgono spazio alle
immagini dello scudetto e di Maradona di cui - dicono tutti -
lui è un grande fan. "Quello lo ha regalato lui al quartiere",
spiega all'ANSA un altro impegnato con i festoni, indicando un
murales di Maradona alto quattro piani. E un altro, che verrà
inaugurato nei prossimi giorni, è praticamente già finito, lì
accanto: raffigura ancora una volta Maradona che bacia sulla
fronte Geolier ed è opera del giovane writer napoletano
Filospry.
"Mi dispiace che sia nata questa polemica sulla canzone", dice
invece Marco Quercia, consigliere della settima Munipalità,
tornando sulle critiche che lo scrittore Maurizio De Giovanni ed
altri hanno mosso alla grammatica napoletana del testo della
canzone "I p 'me tu p' te". "Sono sicuro - aggiunge - che De
Giovanni non volesse attaccare Geolier. Lui per questa periferia
rappresenta un momento di riscatto e in questa missione va
aiutato. Lo sa quanti del quartiere, quanti ragazzi, dopo che
lui è diventato famoso si son avvicinati alla musica?".
Tutti vogliono partecipare alla festa ed è scontato che nei
giorni di Sanremo il quartiere sarà incollato alla televisione,
anche se per tutti loro l'esito è scontato: Geolier ha già
vinto. Su un manifesto c'è scritto: "Da rione al tetto del
mondo", e questa, dice il ragazzo che lo ha appena affisso, "è
già una vittoria. Poi - conclude - quello che viene ci
prendiamo".
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