Il tribunale del Riesame di
Genova ha scarcerato Omonke Okoedio, l'uomo che la sera del 14
ottobre scorso nella piazza della stazione a Ventimiglia ha
ucciso con un coccio di vetro alla gola un proprio connazionale:
Peter Enajeto, 33enne, al culmine di una lite per motivi in fase
di accertamento da parte dell'autorità giudiziaria.
Nelle undici pagine di motivazione il giudice ha accolto la
tesi difensiva della legittima difesa avanzata dal legale Mario
Ventimiglia, ritenendo inoltre insussistenti i gravi indizi di
colpevolezza. La verità è contenuta in un video del circuito di
videosorveglianza del bar dove è avvenuta la lite, dal quale
risulta che il primo ad attaccare è stato Enajeto, il quale
avrebbe aggredito il rivale all'addome con dei cocci di
bottiglia.
Okoedio è stato successivamente ricoverato all'ospedale Santa
Corona di Pietra Ligure, dove i medici lo hanno operato due
volte per togliergli i frammenti di vetro, che hanno rischiato
di lesionargli la pleura. Il tutto si è consumato in tempi assai
rapidi, una dozzina di minuti in tutto. Sono le 19.14, quando la
vittima colpisce per primo il rivale dentro al bar. Okoedio a
questo punto finisce contro il muro e reagisce e colpisce
Enajeto che a un certo punto si stringe le mani alla gola. Alle
19.26 verrà trovato riverso su una sedia morto dissanguato.
E dire che mezz'ora prima del delitto nello stesso bar la
vittima e il presunto killer avevano bevuto un caffè assieme. Il
pm potrà ora ricorrere per Cassazione oppure portare avanti la
propria tesi con l'imputato libero.
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