Inaugurata con una lectio
magistralis di Paolo Battifora e Chiara Dogliotti a Palazzo
Tursi la mostra "Scripta Manent. Le leggi razziali attraverso i
documenti del consiglio comunale di Genova. Giuseppe Basevi: un
caso di scuola". Organizzata in occasione del giorno della
memoria, la mostra, situata nel porticato superiore di Tursi,
sarà visitabile dal 25 gennaio all'8 febbraio ed accoglie otto
documenti, tratti dai libri conservati nell'Archivio del
Consiglio comunale, che abbracciano l'arco temporale dal 1926 al
1945 e che rappresentano "una eccezionale testimonianza
dell'avvento delle leggi razziali". Si tratta di otto atti
che ripercorrono la storia della città di Genova, affiancati da
totem esplicativi che contestualizzano i documenti a livello
nazionale e locale. "Questa mostra nasce dalla volontà della
presidenza del consiglio di portare alla luce documenti inediti
che giacevano negli archivi del consiglio comunale e poterli
mostrare con orgoglio a tutta la cittadinanza affinché rimanga
nero su bianco una memoria che sia indelebile nel cuore e nelle
menti di tutti i cittadini -ha spiegato il presidente del
consiglio Carmelo Cassibba -. Credo che quelle morti non debbano
rimanere lontane dai nostri cuori, ma devono essere sempre
presenti nelle nostre menti e questo è il compito delle
istituzioni, quello di tramandare alle nuove generazioni".
Tra i documenti in esposizione spicca l'atto che testimonia
nel 1938 l'allontanamento ingiusto dalla Consulta del podestà di
uno dei suoi membri più illustri, il cavalier Giuseppe Basevi,
perché ebreo. Accanto alla teca, attraverso l'utilizzo di un
totem digitale e grazie all'Intelligenza artificiale, Basevi
racconterà personalmente la sua storia al pubblico. "La storia
di Basevi ci colpisce tutti - ha spiegato il sindaco Marco Bucci
-. Oggi dico che bisogna ricordarsi di questi eventi e rinnovo
alla comunità ebraica le scuse per quello che la città non ha
saputo fare a quel tempo".
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