Fischiata alla prima apparizione
nel 1904 alla Scala, riabilitata pochi mesi dopo a Brescia, da
allora Madama Butterfly è fra le opere più popolari e amate in
tutto il mondo. Il 19 gennaio se ne è avuta l'ennesima
dimostrazione al Carlo Felice di Genova che ha aperto il 2024,
anno delle celebrazioni per il centenario della morte di
Puccini, ospitando appunto la sfortunata giapponesina.
Teatro pieno all'inverosimile e accoglienza calorosissima.
Merito, prima di tutto, di Fabio Luisi che sul podio dei
complessi stabili (al completo essendo rientrato lo sciopero
dichiarato dalla Snater che avrebbe potuto incidere sulla
presenza di parte del coro) ha regalato una lettura della
partitura pucciniana di rara bellezza. Luisi, al suo primo
Puccini in Italia, ha saputo non solo mantenere un perfetto
equilibrio fra buca e palcoscenico, ma ha colto con intelligenza
la tavolozza di colori dell'opera pucciniana evidenziando il più
piccolo particolare con una ammirevole cura delle dinamiche:
basta pensare al crescendo di passionalità del duetto
Butterfly-Pinkerton nel primo atto. Per Luisi ogni frase
musicale pucciniana ha un suo corrispettivo drammaturgico e
questa sua affermazione ha trovato una rispondenza pratica in
una direzione in cui ogni gesto sonoro corrispondeva ad un gesto
teatrale.
L'allestimento, molto bello, è stato recentemente e
saggiamente acquistato dal Carlo Felice dalla Scala: una
scenografia firmata dal regista Alvis Hermanis colorata, ampia,
costruita su due piani, leggera ed elegante. L'azione si è
svolta con belle soluzioni e i movimenti coreografici (Balletto
Fondazione formazione danza e spettacolo "For dance" Ets) si
sono inseriti con garbo.
Cast di ottimo livello a iniziare da Butterfly: Lianna
Haroutounian canta con eleganza e intelligenza e il suo
personaggio convince per sensibilità e presenza scenica. Accanto
a lei Fabio Sartori veste generosamente i panni di un Pinkerton
impulsivo. Misurato e sicuro lo Sharpless di Vladimir Stoyanov e
bene anche la Suzuki di Manuela Custer. Da ricordare il bambino,
il figlio di Butterfly, che il regista ha tenuto in scena anche
più del consueto. Applausi finali calorosissimi e meritati.
Prima replica il 20 pomeriggio, alle 15.
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