Liguria fanalino di coda
nell'organizzazione teatrale italiana. È il dato emerso durante
il convegno nazionale "Il mio teatro è una città. Il teatro in
comune. Nuove funzioni e modalità di gestione nei teatri
comunali", concluso ieri sera al Teatro Comunale di Sori,
organizzato da Teatro Pubblico Ligure, coordinato da Oliviero
Ponte di Pino in dialogo con Sergio Maifredi. Hanno partecipato
circa trenta relatori provenienti da tutta Italia, dal Veneto
alla Sicilia, dal Piemonte al Lazio e alla Calabria:
un'occasione per riflettere sulla grande rete civica dei teatri
comunali italiani, fondamentali presidi socio culturali e realtà
attente alla formazione del pubblico.
Nel confronto con le altre esperienze, la Liguria ha
evidenziato alcune criticità. In particolare è emersa l'esigenza
di un coordinamento e di un circuito teatrale, presenti con
successo da molto tempo in altre regioni italiane come Piemonte,
Toscana, Puglia, Emilia Romagna. Matteo Negrin, presidente della
Fondazione Piemonte dal Vivo, ha ricordato il tentativo di
estendere il circuito piemontese alla Liguria: "Nonostante gli
sforzi e il lungo lavoro svolto con Ilaria Cavo, allora
assessore, e l'assessore piemontese Vittoria Poggio, favorevoli
al progetto, tutto è naufragato quando si è trattato di metterlo
in pratica". Andrea Cerri, direttore della Compagnia di Scarti e
del Teatro Impavidi di Sarzana ha ripercorso un'altra
esperienza: "Nel 2020 - ha detto - abbiamo creato il
Coordinamento delle imprese teatrali della Liguria, che riuniva
19 realtà professionistiche, appoggiato ma mai finanziato dalle
istituzioni".
"Prima di realizzare il Coordinamento - ha aggiunto Sergio
Maifredi - ho invitato personalmente in Liguria Carmelo Grassi,
presidente del Teatro Pubblico Pugliese, affinché illustrasse ai
nostri politici il successo della sua esperienza. Nulla di
fatto. L'amministrazione pubblica convoglia il soldi del Pnrr
sulle luminarie di Natale". "È un fatto - ha concluso Daniele
Biello, funzionario della Regione Liguria - che la nostra sia
una regione piccola in cui tre realtà imponenti assorbono la
maggior parte dei finanziamenti disponibili".
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