La Guardia di finanza ha eseguito
un decreto di sequestro, disposto dal gip del Tribunale di
Siracusa, nei confronti di sei soggetti indagati per bancarotta
fraudolenta e autoriciclaggio. Secondo le indagini dei militari
della compagnia di Augusta, coordinati dalla Procura di
Siracusa, un imprenditore di origini genovesi, rappresentante
legale di una società metalmeccanica nella zona industriale,
avrebbe distratto circa 650mila euro dai conti correnti
societari e alcune autovetture aziendali nonostante avesse
presentato una richiesta di concordato preventivo al Tribunale
di Siracusa e non avesse più pagato i dipendenti, poco meno di
80.
Indagati oltre all'imprenditore, una sua conoscente e alcuni
parenti. A questi ultimi sarebbero state corrisposte somme per
circa 130mila euro a titolo di stipendio da parte della società
"nonostante non avessero mai prestato alcuna attività lavorativa
presso l'azienda". Al contrario non sarebbero stati pagati i
dipendenti.
I finanzieri avrebbero accertato "operazioni di
autoriciclaggio dei proventi della bancarotta per oltre 100mila
euro, che sono stati utilizzati per costituire nuove società
riferibili all'imprenditore". La Finanza ha eseguito un primo
decreto di sequestro a luglio per 650mila euro e uno ieri per
420mila euro. Sequestrate auto di lusso, due Porsche, gioielli e
ingenti somme di denaro in contanti e sui conti correnti degli
indagati.
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