Tutto esaurito al Teatro Carlo
Felice di Genova per 'My name is Luca', la serata benefica
organizzata per celebrare la memoria del campione a un anno
dalla morte e ricordare la sua attività di raccolta fondi a
favore della ricerca sulla Sla. Centinaia le persone accorse,
non solo tifosi sampdoriani, per partecipare all'evento, tra gli
ospiti Giuseppe Bergomi, Luca Marchegiani, Pep Guardiola in
videcollegamento, numerosi giocatori blucerchiati, delle altre
squadre e della nazionale.
"Il Carlo Felice gremito e pieno d'affetto è un'altra
vittoria di Gianluca. - commenta il presidente della Regione
Liguria Giovanni Toti - Le porte della Regione saranno sempre
aperte per ricordare un grande campione di vita e di sport.
Vialli diceva che l'importante non è vincere ma pensare in modo
vincente. Così si può affrontare la vita. Questa sala, questa
sera, è una grande vittoria anche oggi che Gianluca non c'è più.
Una sala piena di affetto, di persone che vogliono ricordare con
emozione ma anche con un sorriso un grande uomo e un grande
campione. Perché è proprio lui che ci ha voluto lasciare
qualcosa e il teatro pieno lo dimostra. E siamo orgogliosi che
grazie all'impegno della fondazione Vialli Mauro potremmo
sostenere la ricerca sulla lotta alla SLA e al cancro".
Giuseppe Bergomi rivela che Vialli arrivò a un passo dal
diventare l'allenatore della nazionale italiana dopo Giovanni
Trapattoni nel 2004. "Un aneddoto che mi lega a Gianluca
tantissimo è che lui per poco non è diventato allenatore della
nazionale, - racconta Bergomi l'esperienza vissuta - mi aveva
chiamato per andare a prenderlo in segreto all'aeroporto di
Malpensa perché mi doveva parlare, 'sarai il mio secondo' mi
disse al ristorante, poi dopo non se n'è fatto niente".
"È stato un calciatore fantastico, - lo ricorda Marchegiani -
interpretava il suo ruolo in modo nuovo ed estremamente moderno
rispetto all'epoca in cui ha giocato, perciò credo che sia un
campione indimenticabile".
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