È stato rinviato a giudizio il professore di filosofia di un liceo del ponente genovese accusato di avere abusato di due sue allieve, all'epoca dei fatti di 16 anni, dopo averle fatte bere e avere offerto droghe leggere. Lo ha deciso il giudice per l'udienza preliminare Riccardo Ghio. Il processo inizierà il 13 ottobre.
Le indagini, coordinate dal pm Gabriella Dotto, erano partite dopo la denuncia della mamma di una delle ragazze ai carabinieri della Compagnia di Arenzano. Le giovani, con problemi di fragilità, avrebbero conosciuto il docente allo sportello psicologico della scuola frequentato dalle due. L'uomo, 54 anni difeso dall'avvocato Matteo Mezzapesa, era anche finito agli arresti domiciliari e davanti al gip aveva ammesso di aver avuto rapporti con una studentessa, negando di averla indotta a consumare droga per abusarne mentre aveva negato qualunque tipo di approccio sessuale nei confronti dell'altra ragazza che lo ha denunciato. Alla studentessa di cui si era invaghito l'uomo diceva frasi come "Non aspettavo altro che vederti", "Un giorno potrò tenerti la mano anche in mezzo alle altre persone", mentre alla seconda ragazza secondo l'accusa avrebbe palpeggiato in diverse occasioni le parti intime dopo essersi appartato con lei. Nell'indagine, oltre al docente che è accusato di adescamento e violenza sessuale, è finito anche un ex professore in pensione di 69 anni (assistito dall'avvocato Stefano Savi), accusato di cessione di stupefacenti. L'anziano, rinviato anche lui a giudizio, in due occasioni avrebbe invitato il collega, una delle due studentesse e altri compagni della giovane nella sua abitazione dove avrebbe offerto marijuana e hashish e bevande alcoliche. Le ragazze, una delle quali difesa dall'avvocato Vincenzo Lagomarsino, si sono costituite parte civile.
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