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Fabbricavano ordigni, arrestati due anarchici

Operazione della Dda di Genova con Ros e Digos

 I carabinieri del Ros e i poliziotti della Digos di Genova hanno eseguito a Roma un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Genova, nei confronti di due militanti anarchici, in precedenza inseriti nel circuito anarchico del capoluogo ligure, accusati di detenzione di materiale esplodente e tentata fabbricazione di ordigni esplosivi improvvisati. L'indagine è partita a giugno 2021 dopo il ritrovamento, in un bosco sulle alture di Genova, di un ordigno esplosivo e una ingente quantità di polvere pirica oltre a materiale elettrico per fabbricare altri congegni. Per gli investigatori, coordinati dal sostituto prociratore della Dda Fedrico Manotti, la zona era usata come deposito. Secondo la procura il materiale e la tecnica costruttiva sarebbe la stessa usata per il danneggiamento di due tralicci nella zona del santuario della Madonna della Guardia avvenuto il 13 luglio e poi rivendicato con un comunicato su un sito d'area. I due arrestati erano fino a pochi mesi fa inseriti nel circuito anarchico genovese e ritenuti vicini alle posizioni della federazione Anarchica informale.

E' stato un clochard che cercava un posto dove dormire a consentire ai carabinieri del Ros e alla Digos di scoprire il deposito di esplosivi nascosto tra i rovi nei boschi vicino a forte Tenaglia, sulle alture di Genova che oggi ha portato all'arresto degli anarchici Gianluca Iacovacci e Evelin Sterni, 37 e 40 anni. Il 18 giugno scorso si era presentato ai carabinieri della stazione della Maddalena raccontando di aver visto un uomo uscire dalle sterpaglie del bosco in una zona poco accessibile. Sperava di trovare droga da rivendere e aveva ripercorso i passi dell'uomo trovando sotto un telo verde alcuni sacchi della spazzatura che a loro volta nascondevano diversi contenitori. Tra il materiale sequestrato dai militari c'erano oltre tre chili di 'polvere nera', un centinaio di petardi, che contengono anche alluminio e perclorato di potassio, 668 miccette, un piccolo ordigno esplosivo pronto all'uso, diversi meccanismi per orologi a muro, un timer da cucina, batterie, candele e nastro adesivo. Secondo gli artificieri che hanno eseguito materialmente il sequestro "erano presenti tutte le parti necessarie alla fabbricazione di più ordigni esplosivi improvvisati".

Il gip ha escluso l'aggravante del terrorismo: "non è sufficiente l'intenzione di arrecare un grave danno al Paese ma è necessario che la sua condotta crei la possibilità concreta che esso si verifichi nei termini di un reale impatto intimidatorio"

 


   

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