Ci sperava, certo. E ci credeva. Ma
arrivare primo a Sanremo Giovani e staccare il pass per
l'Ariston e gareggiare tra i Big è un'altra cosa. Eppure alla
fine per Yuman quella che era una speranza è diventata realtà.
Ventiseienne di Roma, mamma italiana e papà capoverdiano, Yuman
(all'anagrafe Yuri Santos Tavares Carloia) ha convinto Amadeus e
la Commissione musicale del festival con il brano Mille Notti e
ha avuto la meglio sugli altri 11 concorrenti (con Tananai e
Matteo Romano, secondo e terzo, anche loro promossi tra i
"grandi"). "Incredibile, ho conquistato la pole. Crederci è
importante, ma non è mai detto... - racconta, ancora stordito
dalla gioia e dallo stupore -. Si sa, non basta la canzone, non
basta la voce, serve quel qualcosa in più che non si può
descrivere a parole. O forse sì, serve tanto cuore, e un po' di
sicurezza perché non è un caso se siamo arrivati fin lì".
Lui di gavetta ne ha fatta tanta: non ancora maggiorenne
inizia a scrivere i suoi primi brani e si sposta, nel 2015,
prima a Londra poi a Berlino. Si immerge nella musica e a fine
2018 pubblica "Twelve", il suo primo singolo, seguito qualche
mese dopo da "Run". Nel 2019 finisce in copertina sul Venerdì di
Repubblica, assieme a Mahmood, Rancore e Chadia Rodriguez, MTV
lo proclama "Artista del mese" e YouTube lo inserisce tra 10
artisti più promettenti dell'anno. "Sembrava chissà cosa dovesse
succedere, pensavo che fosse arrivato il momento giusto e invece
nell'immediato non è cambiato nulla - racconta Yuman -. Poi ci
sono stati anche i due anni di pandemia. Ma da quando ho 18 anni
ho deciso che non avrei avuto nessun piano B e sono andato
avanti a testa bassa. Certo, quando non riesci, serve
autocritica". Non ha cercato la scorciatoia dei talent: "Senza è
stata come una scalata dell'Himalaya con il braccio legato
dietro. Una strada lenta ma duratura, ogni fan me lo sono
guadagnato".
La canzone per febbraio è già pronta e si intitola Ora e qui.
"E' una Mille notti cresciuta che è diventata maggiorenne".
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