Il Pd "ha il 37% di elettori tra i
pensionati, il 25% tra dirigenti e professionisti e il 19,6% tra
i lavoratori autonomi, quello che una volta si definiva il ceto
medio. Il 14% tra i disoccupati e l'8,2% il voto operaio. Credo
che, dopo un'analisi di questo genere, sarebbe opportuno che si
convocasse un organismo del nostro partito per discuterne". Lo
ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando stasera durante
la convention del Pd a Genova.
"Credo che la vocazione maggioritaria possa riconquistare
quei voti - ha detto -. Lo dico perché noi, in questa regione,
abbiamo misurato esattamente questa frattura, la frattura tra
ceto medio e mondo operaio. E' cominciata attorno al 2010
l'abbiamo letto benissimo durante le elezioni del 2013. La
grande esplosione del M5s è stata anche questo - ha sottolineato
-. Se vogliamo ricostruire una coesione sociale e vogliamo
esserne perno dobbiamo porci questo grande problema perché c'è
un pezzo importante del lavoro operaio, della fatica, che non si
riconosce più nelle forze del centrosinistra e del Pd. Non c'è
un problema ideologico, non è che basta tirar fuori vecchie
bandiere - ha concluso -. C'è il problema di farsi carico di
nuove esigenze e nuovi bisogni e di una rabbia profonda dovuta
alla svalutazione del lavoro e alla crescita delle
diseguaglianze. Questa - ha detto -sarà la condizione essenziale
per riconquistare una vocazione maggioritaria del nostro
partito".
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