"Il graduale piano di riaperture
deciso dal governo a partire dal 26 aprile, continua a
scontentare i gestori di bar e ristoranti che, già nei giorni
scorsi, ne avevano evidenziato i limiti e le contraddizioni
senza, tuttavia, ottenere alcun riscontro concreto. Questo
decreto non rappresenta una vera apertura" denuncia Alessandro
Simone, vicepresidente Fiepet Confesercenti Genova.
"Da lunedì la Liguria tornerà in zona gialla, ma i pubblici
esercizi rimarranno arancioni, ed è inaccettabile che le nuove
norme non menzionino nemmeno il servizio di somministrazione al
banco. Per i gestori sarà molto difficile, per non dire
impossibile, riuscire a gestire l'afflusso dei clienti, indotti
a pensare che sia effettivamente possibile entrare e consumare
quando, in realtà, dovranno comunque essere allontanati dalle
adiacenze del locale per consumare l'asporto. O almeno, questo è
quello che succederà per tutti i locali che non dispongono di
spazi esterni".
"Per i pochi, fortunati esercizi che invece hanno a
disposizione un dehors - prosegue Simone -, sarà ugualmente un
disastro gestire la rotazione ai tavoli: non è pensabile
temporizzare in maniera rigida la consumazione, il cliente non è
un bancomat, ma una persona che ha diritto ai suoi tempi e ai
suoi spazi. Il protrarsi di questa situazione ci sta portando
all'esasperazione: vediamo aumentare ogni giorno il numero dei
vaccinati e diminuire quello dei contagi, eppure le limitazioni
per bar e ristoranti restano invariate".
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