Si presentavano come dirigenti
medici e funzionari di enti territoriali piemontesi e così
adescavano persone in stato di bisogno a nome dei quali
chiedevano mutui in cambio di una misera remunerazione, dopo
aver falsificato i documenti che facevano risultare i
richiedenti persone facoltose e così riuscivano a truffare le
banche nel ponente ligure. Con questo sitema hanno ottenuto 1,3
milioni. Sette truffatori, tre uomini e quattro donne originari
di Torino e residente in Liguria e Piemonte, sono stati scoperti
dal comando provinciale della guardia di finanza di Savona e
denunciati per i reati di truffa, sostituzione di persona e
falso in atto pubblico, commessi tra il 2018 ed il 2020.
I sette avevano un tenore di vita elevato e durante la loro
permanenza in riviera, avevano intessuto una fitta rete di
conoscenze, utile a supportare il quadro di falsità prospettato
agli istituti di credito.
La documentazione presentata alle banche (buste paga,
certificazioni uniche e assegni in realtà mai incassati) veniva
falsificata al punto da far apparire i richiedenti persone
facoltose. Dopo due tentativi di truffa andati a vuoto, la
banda, di cui fa parte una ex dipendente di banca, erano
riusciti ad ottenere un mutuo di circa 600 mila euro, a fronte
dell'acquisto simulato di un immobile del valore di oltre 700
mila euro, ad Alassio. L'intervento dei finanzieri ha permesso
di intervenire nell'immediatezza e sequestrareparte della somma
erogata dalla banca, oltre 315 mila euro. Gli ulteriori
accertamenti hanno permesso di acclarare che, con lo stesso
sistema, i malviventi erano riusciti ad ottenere un altro mutuo
di oltre 740 mila euro, per l'acquisto simulato, da parte di un
altro prestanome, di un immobile di pregio a Moncalieri (Torino)
valutato circa un milione
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