"Come nei varietà di una volta, il
festival ha una sigla iniziale, una canzone cantata da Amadeus e
Fiorello, le due vedette principali, e io ho immaginato
un'apertura ogni volta diversa. Ho sempre lavorato con le donne,
con le grandi star, ma devo dire che i due protagonisti sono
bravissimi. Amadeus? Balla, rispetta i disegni coreografici, è
entrato perfettamente nel numero". Ballerino, coreografo,
autore, pigmalione di Heather Parisi, un pezzo di storia
dell'intrattenimento italiano, Franco Miseria è a Sanremo per
contribuire al "respiro artistico" di un festival in qualche
modo storico.
"Ho voluto dieci ballerine - racconta all'ANSA in una pausa
delle prove - per la maggior parte di danza classica, perché è
il passaporto per affrontare tutti gli stili, mescolando però
anche pop, hip, hop, modern jazz, contemporaneo: una fusione che
mi è cara e che normalmente richiede molto tempo, ma stavolta
abbiamo realizzato tutto in pochi giorni. Un'operazione quasi
impossibile. Ma non è la prima volta che mi capita di
arrampicarmi sugli specchi: ormai ho un'età - sorride Miseria,
classe 1949, origini umbre - e sono ansioso di natura, perché
cerco di fare sempre bene il mio lavoro, e ogni volta per
fortuna è come se iniziassi daccapo. Quando mi hanno chiamato,
ho subito ritrovato il bambino che è sempre vivo in me".
Sanremo 2021 "rimarrà nella storia. La realtà che ci circonda
pesa ovviamente anche qui: si ha paura dell'altro, io ho già
fatto tre tamponi, le mie ballerine anche. L'unico momento in
cui non penso a nulla è quando sono in sala prove e creo le mie
coreografie e la sera, quando torno a casa, mi stendo sul letto
e penso 'sono salvo'".
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