Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Liguria
  1. ANSA.it
  2. Liguria
  3. Il Morandi crollato per corrosione e manutenzioni inadeguate

Il Morandi crollato per corrosione e manutenzioni inadeguate

Il ponte si potevava salvare, ma tra le cause anche carenze progettuali

 La causa scatenante del crollo del ponte Morandi "è il fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte superiore del tirante Sud- lato Genova della pila 9". Lo scrivono i periti del gip Angela Nutini nella relazione sulle cause del disastro avvenuto il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Il documento, di circa 500 pagine, è stato redatto nell'ambito del secondo incidente probatorio, quello che dove stabilire le cause del crollo. La procura aveva formulato 40 quesiti a cui i super esperti hanno risposto. "Tale processo di corrosione - proseguono i periti - è cominciato sin dai primi anni di vita del ponte ed è progredito senza arrestarsi fino al momento del crollo determinando una inaccettabile riduzione dell'area della sezione resistente dei trefoli che costituivano l'anima dei tiranti, elementi essenziali per la stabilità dell'opera".
    Oltre alla corrosione, a determinare il crollo sono stati anche "i controlli e le manutenzioni che se fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il verificarsi dell'evento", scrivono i periti. "La mancanza - proseguono - e/o l'inadeguatezza dei controlli e delle conseguenti azioni correttive costituiscono gli anelli deboli del sistema; se essi, laddove mancanti, fossero stati eseguiti e, laddove eseguiti, lo fossero stati correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l'evento non si sarebbe verificato". Altre cause, secondo i periti del gip sono le "carenze progettuali", le "mancanze di specifiche tecniche adeguate sulle guaine dei cavi e sulle modalità di iniezione", "difetti costruttivi in fase di realizzazione", "carenze di controlli in fase di costruzione da parte della direzione dei lavori e della commissione di collaudo" scrivono i periti. E, ancora, gli esperti hanno riscontrato una "mancata esecuzione di indagini specifiche necessarie per verificare lo stato dei trefoli dei gruppi primari così come raccomandato dal 1985" e "assenza di interventi di restauro e riparazione che avrebbero dovuto essere eseguiti nel tempo per riparare il tirante difettoso".
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA


      MyWay Autostrade per l'Italia

      301 Moved Permanently

      301 Moved Permanently


      nginx
      Vai alla rubrica: Pianeta Camere


      Modifica consenso Cookie