Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Minori: procura, in Liguria boom di adescamenti su WhatsApp

Minori

Minori: procura, in Liguria boom di adescamenti su WhatsApp

Applicazione scelta da pedofili perché difficile da intercettare

GENOVA, 31 gennaio 2015, 15:24

Redazione ANSA

ANSACheck

Whatsapp - RIPRODUZIONE RISERVATA

Whatsapp - RIPRODUZIONE RISERVATA
Whatsapp - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'adescamento dei minori adesso avviene anche tramite l'applicazione di messaggistica, la popolare WhatsApp. E' quanto emerge dalla procura di Genova che in questi giorni ha ricevuto numerose denunce da parte di genitori di ragazzine contattate da finti coetanei che chiedono prestazioni sessuali o foto osè.

Il modus operandi degli 'orchi' è sempre lo stesso: la minore, sono pochi i casi in cui la vittima è un maschio, viene prima contattata su Facebook, altri social o via email. I primi contatti sono 'normali', scambi di saluti, domande sugli interessi personali. Il pedofilo, quasi sempre, si finge un coetaneo. Dopo i primi scambi di lettere virtuali, l'orco chiede il numero di telefono per poter chiacchierare tramite l'app. A quel punto le richieste diventano esplicite: prima la richiesta di foto hard e poi di incontri, in cambio di regali come cellulari o altri oggetti. L'applicazione viene scelta dai pedofili perché difficile da intercettare da parte degli inquirenti.

La maggior parte delle volte c'è solo lo scambio di foto, e non si arriva all'incontro per paura. I casi segnalati sono arrivati dopo che i genitori hanno 'spulciato' i social dei figli scoprendo le mail e le richieste esplicite. Lo scorso anno sono state 15 le denunce arrivate al gruppo che si occupa di questo tipo di reati e che ha competenza territoriale in tutto il distretto, da Ventimiglia a Massa. Nella maggior parte dei casi, quelli per cui si è riusciti a risalire all'autore dell'adescamento, si tratta di persone già denunciate per reati dello stesso tipo. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza