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Alluvione Genova: ammesse lettere su sottovalutazione rischi

Alluvione Genova

Alluvione Genova: ammesse lettere su sottovalutazione rischi

I documenti raccolti da padre vittime, istituzioni sbagliarono

GENOVA, 14 gennaio 2015, 18:08

Redazione ANSA

ANSACheck

EX SINDACO GENOVA A GIUDIZIO PER ALLUVIONE CHE FECE 6 MORTI - RIPRODUZIONE RISERVATA

EX SINDACO GENOVA A GIUDIZIO PER ALLUVIONE CHE FECE 6 MORTI - RIPRODUZIONE RISERVATA
EX SINDACO GENOVA A GIUDIZIO PER ALLUVIONE CHE FECE 6 MORTI - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giudice Adriana Petri ha ammesso, e dunque sono entrate adesso nel fascicolo del processo, tutte le lettere e i documenti raccolti dal padre di Serena Costa, la ragazza di 19 anni morta insieme ad altre cinque persone nell'alluvione del 4 novembre 2011, che dimostrerebbero come le istituzioni avrebbero sottovalutato i rischi legati all'alluvione per gli studenti.
    In particolare, sono state acquisite le lettere mandate dal Comune alla Provincia per ricordare che poteva esserci un rischio per gli alunni: ma quelle lettere furono spedite solo la sera del 3 novembre e a indirizzi sbagliati. Ancora, è stata acquisita una lettera dell'Ufficio scuole del Comune che dice che gli istituti non furono mai contattati direttamente per metterli a conoscenza dei rischi. E, infine, il giudice ha ammesso un documento della Asl che attesta nell'istituto scolastico dove andava Danilo Costa, il fratello di Serena, non veniva contemplato l'evento alluvione nel loro piano di sicurezza.
    All'udienza di oggi sono stati sentiti anche i residenti di via Fereggiano che hanno tutti rivissuto le ore di quel tragico venerdì. Nel processo sono imputati l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, l'ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone, i dirigenti comunali Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha, e l'ex capo della protezione civile comunale Sandro Gambelli. Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso (per la vicenda dei verbali 'taroccati' in cui i dirigenti hanno indicato un orario sbagliato dell'esondazione del rio Fereggiano e certificavano i controlli preventivi in realtà mai avvenuti sugli argini del rio) e calunnia e l'ex coordinatore dei volontari Roberto Gabutti, a cui viene contestato solo il falso e la calunnia.
   

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