Ginnastica in casa, in tempi di crisi è trend l'home fitness
Tempo e soldi risparmiati, le case sono palestre ideali. Ok dei medici sportivi
(ANSA) – La crisi economica rilancia la ginnastica in casa, accessibile a tutti, pigri esclusi, anche senza avere una stanza-palestra. E' il rinnovato trend della home fitness una volta appannaggio delle persone di una certà età, magari in fase di riabilitazione post intervento o in presenza di acciacchi vari. Oggi invece, cyclette o no, la ginnastica a casa, è rivalutata e promossa dalla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) che la raccomanda per mantenersi in forma smagliante e per tonificare tutto il corpo. Costa praticamente niente, non provoca l'ansia da prestazione con il vicino di attrezzi dai bicipiti scolpiti ma, se praticata con frequenza, fa certamente stare bene. I più tecnologici ci abbinano i programmi fitness delle console o in tv.
“In tempi di crisi economica l’home fitness è la migliore soluzione che fa risparmiare denaro e tempo degli spostamenti, ottimizzando l’allenamento” spiegano gli esperti che forniscono anche le indicazioni su dove e come esercitarsi. “Bastano 2-3 metri quadrati di spazio, fasce elastiche, una corda e magari anche una cyclette. Questa attrezzatura è più che sufficiente per garantirsi una tonificazione completa”, spiegano i medici Fmsi.
“I principianti vadano per gradi senza esagerare con carichi di lavoro, frequenza e intensità dell’allenamento. Prima di tutti effettuare un riscaldamento progressivo e graduale, poi un allenamento di 20-30 minuti sulla cyclette, corsa sul posto o salto della corda. Fare delle pause fra un esercizio di ginnastica e l’altro con l’aiuto degli elastici e includere un periodo di defaticamento finale con esercizi di stretching”.
Meglio allenarsi per tempi brevi ma con regolarità, almeno 3 volte alla settimana, piuttosto che con allenamenti sporadici e intensi. Meglio pochi esercizi fatti bene che molti in fretta e furia, suggeriscono i medici. Unico handicap per allenamenti fra le mura domestiche è la pigrizia. “E’ il rischio più alto perché, dopo un iniziale entusiasmo può sopraggiungere la mancanza di voglia e di motivazione”, concludono gli specialisti.