La cancellazione dei video della telecamera di sicurezza che ha nel suo appartamento, nel cuore di Roma, costa il carcere all'ex dg di Sogei, Paolino Iorio, arrestato lunedì sera a Roma mentre intascava una tangente da 15 mila euro dall'imprenditore Massimo Rossi.
La nuova contestazione della Procura, un vero e proprio colpo di scena, è emersa nel corso dell'udienza di convalida davanti al gip. I pm Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, che in un primo momento avevano sollecitato i domiciliari per il manager, hanno affermato che nel corso di verifiche è stata accertata la cancellazione degli ultimi 15 giorni di video delle telecamere che Iorio aveva piazzato in casa per sicurezza personale.
La scoperta è stata fatta nell'ambito di una nuova perquisizione domiciliare durante la quale la Guardia di Finanza, proprio su segnalazione dello stesso indagato, ha trovato nascosti su un armadio oltre centomila mila euro, provento di tangenti. Si tratta proprio della cifra che secondo i magistrati Iorio avrebbe illecitamente ricevuto dall'imprenditore con cui aveva, dal febbraio del 2023, incontri due volte al mese. Per gli inquirenti il manager ha voluto cancellare le prove e da qui la richiesta di aggravamento della misura cautelare. Per il gip, nelle esigenze cautelari cristallizzate nell'ordinanza, c'è il "concreto rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio".
La decisione del giudice, che ha disposto il carcere anche per l'imprenditore, è arrivata dopo quasi cinque ore di camera di consiglio. All'udienza Iorio non si è presentato, sostanzialmente avvalendosi della facoltà di non rispondere e riportandosi a quanto dichiarato ai pm il giorno dopo l'arresto. I suoi difensori, gli avvocati Giorgio Perroni e Bruno Andò, hanno comunicato al giudice che il loro assistito "ha ammesso di aver ricevuto delle somme da Rossi che costituivano la remunerazione per più attività consulenziali nell'ambito dello scenario dell'Information Technology mondiale riguardanti piattaforme informatiche hardware e software".
Queste "consulenze non erano, però, in alcun modo ricollegabili alla funzione esercitata da Iorio in Sogei. Inoltre, nessun atto o intervento di qualsiasi tipo è stato mai compiuto da Iorio per favorire o anche semplicemente per agevolare le società di Rossi nelle gare alle quali queste ultime hanno partecipato".
Sul fronte delle indagini quella che si apre lunedì potrebbe essere la settimana dei primi interrogatori degli altri 16 indagati, tra cui c'è anche Andrea Stroppa, referente in Italia di Elon Musk. Chi indaga effettuerà una prima valutazione dell'enorme materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni. Gli investigatori avrebbero già individuato un documento ministeriale che riguarderebbe il progetto legato al sistema satellitare Star Link e che Stroppa avrebbe ricevuto dall'ufficiale di Marina, Antonio Angelo Masala in cambio in cambio della promessa da parte del trentenne, "nell'ambito di una più ampia attività di agevolazione rispetto agli interessi della multinazionale Space X, della conclusione di un contratto di fornitura tra tale società e la Olidata e la susseguente stipula di ulteriore contratto di partnership tra Olidata e una società partecipata occultamente dal militare".
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