E' probabilmente una "verità
semplice, un intrigo quasi a chilometri zero" quello legato alla
scomparsa di Mirella Gregori, la quindicenne romana sparita il
pomeriggio del 7 maggio 1983 nella capitale. E' il quadro che
delineerà l'avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia,
nell'audizione dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle
scomparse della ragazza e di
Emanuela Orlandi, il prossimo 12 settembre. Alla quale chiederà
che le due vicende devono "essere definitivamente separate"
avendo per "molto tempo rappresentato un forzato e sbiadito
derivato".
Secondo quanto riferito all'ANSA dall'avvocato Gentile, del
foro di Perugia, la scomparsa di Mirella Gregori è "un intrigo
consumato in un limitato dedalo di strade e vie, bar e
parrocchie". "Non é da escludere - sostiene il legale della
famiglia - che chi ha citofonato a casa Gregori, in quel caldo
pomeriggio di primavera, non fosse la stessa persona che poi
Mirella ha incontrato presumibilmente al monumento al
Bersagliere, ed è per questo che, con ragionamento corredato da
concreti dati di sostegno, chiederemo alla Commissione di
scandagliare, per quanto ancora possibile, le amicizie e le
relazioni di Mirella. Una sua amica, infatti, ha parlato
espressamente anche dinanzi alle Autorità dei 'due mondi di
Mirella', uno con i suoi coetanei, nella cerchia del quale si
collocano il fidanzatino di allora ed i suoi compagni di scuola,
l'altro fatto di soggetti più adulti, legato alla frequentazione
di Sonia De Vito, che era sì quasi coetanea di Mirella, ma aveva
un fidanzato più grande. La custode di quel mistero lungo 15
minuti, perché tanto è durato, il 7 maggio 1983, l' ultimo fitto
dialogo di Mirella con la sua amica del cuore Sonia. Ci sono
persone, che avevano comunque contatti con Mirella come sembrano
dire anche i suoi diari, che non sono mai stati ascoltati: è
arrivato dunque il momento di farlo, perché l' attività della
Commissione potrebbe essere l' ultima occasione per afferrare
quella verità che da oltre 40 anni sfugge a tutti".
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