È il giorno della macchina di Santa
Rosa, e Vitermo già dall'alba è in fermento. Gli operai del
Comune stanno facendo gli ultimi controlli, per vedere se
qualcosa di sporgente che potrebbe disturbare il passaggio di
Dies Natalis, sia sfuggito al rastrellamento dei giorni
precedenti. A San Sisto, luogo della partenza, come a piazza del
Plebiscito, Corso Italia, piazza del Teatro, e la salita di via
Santa Rosa, sono stati messi quintali di terra battuta che
renderanno agevole il passaggio per la colonna di luce, che
così, potrà procedere su un terreno più livellato rispetto al
selciato, tipico della città dei Papi.
Sono centinaia le persone che, già da ieri sera si sono
accampate per prendere i migliori posti da cui vedere la
macchina. Nelle piazze, i ragazzi più giovani hanno creato
postazioni di fortuna con teli stesi a terra e coperture
improvvisate. Poi ci sono quelli delle "sediucce", termine
tipicamente viterbese con cui viene chiamata la schiera
multicolore di sedute di varia foggia, che le persone portano da
casa e posizionano sulle vie per poter assistere comodamente al
trasporto. Un'antichissima tradizione che, nonostante i divieti
imposti dal Comune per la sicurezza, ogni anno rifiorisce il 3
settembre.
Tutto è pronto, ma saranno solamente i facchini di Santa Rosa
a dare il via alle 15 al giorno più lungo della città, con il
famoso giro delle 7 chiese. Un vero e proprio pellegrinaggio
fatto dai facchini nei santuari più significativi del capoluogo,
prima di affrontare questa sera la fatica del trasporto della
macchina.
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