Numerosi reperti archeologici sono
stati ritrovati durante i lavori finanziati dal Pnrr per la
creazione di un percorso subacqueo sul sito sommerso del Gran
Carro del lago di Bolsena, risalente alla prima età del ferro,
nel periodo compreso tra la fine del X secolo e l'inizio del IX
secolo a.C.
Dopo la scoperta, è stata avviata una campagna di scavi,
condotta dal personale della soprintendenza insieme ai
sommozzatori della Guardia di Finanza, che ha permesso di
portare alla luce oltre 150 vasi, e numerosissimi altri oggetti
votivi di uso domestico, tra cui: una statuetta votiva modellata
nell'argilla, con fattezze femminili abbozzate, e un cavallino
in terracotta, che da un primo esame sembra essere un carro
solare, associato appunto al culto del sole, tipico del periodo
protostorico. Durante tutta la campagna di scavo, i sommozzatori
della Guardia di Finanza hanno messo in sicurezza il sito per
prevenire possibili atti predatori.
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