E' stata questione di pochi istanti e la trivella ha travolto un operaio sessantenne mentre lavorava in un cantiere al centro storico di Roma. L'impatto è stato fortissimo e non ha lasciato scampo a Vincenzo Torella, che è morto schiacciato. L'ennesima tragedia sul lavoro si è consumata stamattina a pochi passi da via Veneto, nel cuore della capitale. Erano da poco passate le 7 quando è scattato l'allarme. Inutili i soccorsi per l'uomo, originario di Villa Santo Stefano, in provincia di Frosinone. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Centro e gli ispettori del lavoro dell'Asl. L'area del cantiere dell'edificio, ad angolo tra via Ludovisi e via Cadore, è stata transennata per i rilievi. La Procura ha aperto un fascicolo. Omicidio colposo contro ignoti è il reato ipotizzato dai pm che hanno disposto l'autopsia. Da una primissima ricostruzione sembrerebbe che la trivella, portata a terra tramite una gru per effettuare dei sondaggi delle fondamenta dello stabile, abbia oscillato e schiacciato l'operaio contro un muro esterno del palazzo che ospita anche una sede della Banca Popolare di Novara. Da chiarire le cause per cui il braccio meccanico si sia sbilanciato. Non si escluderebbe un avvallamento nell'asfalto forse provocato dal peso del mezzo. Al vaglio le immagini delle telecamere di zona. Vincenzo Torella aveva compiuto 60anni a giugno. Lascia la moglie e due figlie. Una di loro insegna in una scuola che si trova proprio a poche centinaia di metri dal luogo dove ha perso la vita il padre. Sgomento nella cittadina del Frusinate. Il sindaco di Villa Santo Stefano, Giovanni Iorio, si è detto "attonito". E l'ennesima morte 'bianca', la sessantanovesima da inizio anno nel Lazio, ha innescato reazioni nel mondo politico e sindacale. "Una singola vita che perdiamo sul lavoro è una sconfitta per tutti", ha sottolineato la ministra del Lavoro Marina Calderone. "L'intensificazione degli sforzi a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro - ha aggiunto - sono una priorità a cui lavoriamo incessantemente". Mentre l'assessora capitolina Claudia Pratelli ha parlato di "una perdita insopportabile". "Su questo fronte - ha proseguito - tutte le istituzioni devono essere coinvolte e impegnate senza sosta per promuovere la formazione e controlli". Per il senatore Tino Magni, dell'Alleanza Verdi e Sinistra, si tratta di "una mattanza inaccettabile". "Ogni volta è la sconfitta di uno Stato sempre meno di diritto - ha detto -. Un Paese civile ha il dovere morale di intervenire, perché a pagare il prezzo più alto di queste mancanze sono sempre le lavoratrici e i lavoratori". Per la Filca-Cisl Roma "la scia di sangue nei cantieri è lunga e inaccettabile, va fermata con ogni mezzo". "Dall'inizio dell'anno si tratta della quarta vittima in edilizia a Roma e provincia, un dato davvero impressionante" ha commentato il segretario Nicola Capobianco. E ha annunciato che nel vertice con il prefetto, già programmato per mercoledì 29 novembre, si tornerà a chiedere "interventi drastici per garantire la sicurezza nei cantieri e la qualità del lavoro". Sulla stessa scia il leader della Fillea Cgil di Roma e Lazio Benedetto Truppa: "Una strage che non si ferma nonostante gli avanzamenti normativi e i protocolli perché a mancare sono gli investimenti per garantire la salute e la sicurezza". "È la sessantanovesima vittima nel Lazio da gennaio - ha sottolineato - Servono risorse per potenziare le attività ispettive, preventive e la formazione". E anche l'Ugl chiede al Governo di "intervenire per rafforzare la sicurezza sul posto di lavoro".
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