Risate, divertimento, tanti applausi
a scena aperta e alla fine per questo 'Un curioso accidente' di
Goldoni nel fascinoso allestimento di Gabriele Lavia, regista e
interprete, in prima nazionale all'Argentina, dove si replica
sino al 19 novembre, prima di una tournée che toccherà tra
l'altro il Piccolo di Milano, la Pergola di Firenze, il
Carignano di Torino, il Rossetti di Trieste.
Qui, più che in altre occasioni in passato, Lavia lavora
mostrando il teatro nel teatro e, con l'aiuto dello scenografo
Alessandro Camera, ha spostato il sipario in fondo al
palcoscenico attraversato, sino a scendere in platea, dai suoi
drappeggi rossi su ci si recita come non si fosse in scena
accanto a una decina di spettatori lì sistemati, rivolti verso
quelli seduti in poltrona, con attorno la scena vuota, fatto
salvo per due pianoforti, una serie di casse di attrezzi e un
angolo allestito come un camerino, con specchio a mille luci che
figura da casa di monsieur Filiberto. A questi dà vita un Lavia
sorprendente per l'instancabile, inesauribile vitalità e
agilità, accompagnata dalla solita grande abilità nel variare di
intonazioni e gioco di gesti con cui costruisce e rende veri i
suoi personaggi, sottolineandone la rappresentazione, come con
le sue grida di dolore.
La vicenda è quella del gabbatore gabbato, dell'uomo
goldoniano stupido, subdolo e presuntuoso come appunto
Filiberto, anziano, e di donne intelligenti, oneste,
intraprendenti, giovani e che annunciano il nuovo come Giannina.
È lei che, a dispetto del padre e proprio approfittando
dell'espediente che lui stesso suggerisce all'ufficiale francese
de la Cotterie perché sposi di nascosto la figlia Costanza del
suo socio Riccardo, riuscirà a coronare il suo sogno d'amore
come spesso accade in Goldoni, assieme alla sua cameriera
Marianna.
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