Gli "esiti dibattimentali non offrono
indizi gravi, precisi e concordanti sulla base dei quali possa
ritenersi provata, oltre ogni ragionevole dubbio la commissione
in concorso da parte degli imputati della condotta omicidiaria
contestata. Come già ampiamente esaminato, numerosi elementi
indiziari, costituenti dei tasselli fondamentali dell'impianto
accusatorio del pm, non sono risultati sorretti da sufficiente e
convincente compendio probatorio". E' quanto scrivono i giudici
della corte d'Assise di Cassino nelle motivazioni con le quali
hanno assolto le cinque persone accusate dell'omicidio di Serena
Mollicone. Secondo i giudici, "non sono stati provati molti
degli asseriti depistaggi che secondo l'accusa il maresciallo
Mottola avrebbe compiuto in sede di prime indagini".
"Si ritengono in particolare convincenti le critiche
formulate dai consulenti medico legali delle difese, i quali,
valorizzando la prima consulenza tecnica della dott.ssa
Conticelli, hanno sostenuto l'incompatibilità tra il quadro
lesivo presentato da Serena e l'impatto contro una superficie
piatta e ampia (come una porta, appunto)", scrivono i giudici.
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