"Abbiamo circa 1.300 titolari di
Contributo di autonoma sistemazione o fruitori di Sae (Soluzioni
abitative in emergenza, ndr) che non hanno ancora presentato la
domanda di ricostruzione": a dirlo è il nuovo commissario
straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido
Castelli, a margine della riunione operativa che si è svolta al
Centro funzionale della Protezione civile di Foligno con la
presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l'Usr e i
sindaci dei comuni umbri terremotati.
Nello spiegare il fenomeno che si sta verificando da più parti
del cratere sismico, con famiglie che sembrerebbero prediligere
la casetta Sae a un eventuale ritorno tra quattro mura, Castelli
ha sottolineato come sia "necessario capire esattamente cosa c'è
dietro questo tipo di condizione e dobbiamo capire se dopo tanti
anni dobbiamo programmare una serie di scadenze oltre le quali
si deve anche ritenere che qualcuno non ha l'interesse a
ricostruire".
"Sono passaggi delicati ma che dovremo fare perché come è noto
il sistema pubblico mette in campo risorse che assorbono una
certa forza economica che potrebbe, invece, refluire verso il
cratere", ha aggiunto ancora il commissario.
"Entro metà febbraio - ha fatto sapere - ci sarà una ulteriore
Cabina di coordinamento per affrontare di nuovo questo problema
che già era stato discusso dal mio predecessore Giovanni
Legnini". "Siamo nel campo della fragilità, nel campo di coloro
i quali hanno maturato diritti che sono da ricondurre anche alla
decisione di presentare il progetto", ha specificato Castelli.
Che, però, non ha dimenticato di evidenziare come quelli
trascorsi siano stati "mesi difficili, in cui i progetti non
venivano presentati per tanti motivi, a cominciare dal rincaro
dei prezzi e quindi si necessita di una riflessione
supplementare, ma la questione la dovremo affrontare entro il
2023", ha concluso.
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