Tutto quello che c'è dietro il sogno
di una medaglia olimpica: un percorso che regala un nuovo
ritratto potente in Corpo a corpo, il documentario di Maria
Iovine dedicato all'atleta paralimpica 25enne Veronica Yoko
Plebani, vincitrice alle Paralimpiadi di Tokio del Bronzo per il
triathlon. Il film non fiction prodotto da L'agee d'or con il
sostegno del Mic e di Siae è in Alice nella città, la sezione
autonoma della Festa del Cinema di Roma, con una squadra di
atleti olimpici e paralimpici in sala per il debutto, fra i
quali Margherita Granbassi, Elisa di Francisca, Arturo Mariani,
Emanuele Blandamura, Giorgio Canù, Nicola Pietrangeli, Claudia
Cesarini, Alice Betto.
Colpita a 15 anni da una meningite batterica che le ha
segnato il corpo, Veronica, studentessa universitaria di scienze
politiche (lavora a una tesi sul rapporto fra donne e sport)
positiva e piena di energie vive appieno i suoi 20 anni tra
studio, serate fra amiche, impegni sportivi e controlli medici.
Nonostante la grave malattia affrontata "ho fatto fino ad oggi
una vita ricchissima e completa", spiega nel film, con il regalo
in più di poter essere ispirazione a chi sta facendo il suo
stesso percorso. Ad esempio, una bambina di otto anni, che dopo
averla vista in tv ha accettato di utilizzare le stesse protesi
(prima rifiutate) ai piedi che usa lei.
"Sono contenta che nel film si vedano le mie fragilità ma che
emerga anche la mia forza" aggiunge nell'incontro con i
giornalisti. Dopo la medaglia di bronzo a Tokyo, Veronica è
focalizzata sui nuovi obiettivi: "C'è un nuovo ciclo paralimpico
che finirà a Parigi e vedremo come andrà".
Le donne, aggiunge la campionessa olimpica,"ancora vengono
valutate nello sport più per la loro bellezza che per le loro
prestazioni. E questo deriva sicuramente anche da un vuoto
legislativo importante. Bisogna ancora rompere gli schemi
culturali".
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