Un olio su tela lontano dall' essere
un' opera finita eppure pieno di grande fascino. Doveva
costituire un saggio di prova il ritratto della Principessa di
Beaumont che John Singer Sargent dipinse nel 1884. Il grande
artista inglese, come era abitudine di quell' epoca provata
dall' iscrizione "Portrait provisoire denier à Dieu" (dipinto
senza impegno), aveva proposto il modello al committente in
attesa dell'incarico ufficiale. Quel quadro, in cui lo sguardo
della nobildonna punta dritto negli occhi di osserva, sarà in
mostra dal 24 giugno al 17 luglio alla Galleria Russo di Roma,
che lo ha acquisito recentemente.
''Marie Marguerite Bonnin de La Bonninière de Beaumont -
osserva il curatore Paolo Serafini - aveva tutte le carte in
regola per far gola ai ritrattisti più famosi: rango, censo e
quell'atteggiamento di aristocratica sprezzatura che
l'infallibile talento di Singer fa emergere con chiarezza nel
suo dipinto, concepito come un vero e proprio attestato dello
status sociale dell'effigiata, una donna proveniente da una
famiglia che all'epoca annoverava tra le sue proprietà la famosa
tenuta di Château Latour e più di un milione di ettari di
piantagioni in Africa e Asia''. L'abboccamento tentato da
Sargent non ebbe il risultato sperato: la principessa non gli
conferì l' incarico ''per via di una spiacevole congiuntura
mondana che, proprio nel 1884, cambiò il corso della vita di
John Singer Sargent''. L' artista si preparava a coronare un
sogno inseguito a lungo: presentare al Salon il ritratto di una
delle donne più belle di Parigi, Virginie Amélie Avegno, la
sposa americana del magnate Pierre Gautreau, regina indiscussa
cronache mondane. Sargent era riuscito a convincerla ''ma il
ritratto di Virginie, un assoluto capolavoro oggi nella
collezione del Metropolitan Museum, venne giudicato
sfacciatamente sensuale, dando vita a uno scandalo che costrinse
l' autore a lasciare precipitosamente Parigi per Londra, la
città dove incontrò uno sfolgorante successo''. Della
principessa de Beaumont, immortalata nell'ultima opera del
periodo parigino del grande Sargent, si sa che morì ancora
giovane dopo aver sposato in seconde nozze un italiano, il
principe Fulco Salvatore Ruffo di Calabria.
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