Sono oltre 8mila in tre giorni i
richiami 'eterologhi' nel Lazio, ossia le seconde dosi
effettuate con Pfizer o Moderna ad under 60 vaccinati con una
prima dose di Astrazeneca. C'è però chi vorrebbe completare il
ciclo vaccinale con lo stesso vaccino. "Vi è una quota di circa
il 10% che non si è presentata che sarà richiamata per poter
completare il percorso vaccinale secondo le disposizioni
nazionali - ha detto l'Unità di crisi regionale -. Vi sono
infine alcune situazioni che in maniera consapevole e informata
chiedono di completare il percorso vaccinale per
l'immunizzazione con il medesimo vaccino, ovvero AstraZeneca.
Per questa quota di persone abbiamo chiesto al Ministero della
Salute di dare un parere riguardo a uno specifico consenso
informato affinché possa decidere il medico in scienza e
coscienza, poiché è importante per raggiungere l'immunizzazione
che siano completati i percorsi vaccinali. Nessuno deve rimanere
indietro con il richiamo soprattutto di fronte all'insorgenza
delle varianti". Sulla stessa linea l'assessore regionale alla
Sanità, Alessio D'Amato: "Non c'è alcuna contrapposizione tra la
decisione assunta dal Ministero della Salute e la Regione. l
tema è che vi è una quota di cittadini, ad oggi stimata intorno
al 10%, nella fascia d'età 50/59 anni che rifiuta il mix
eterologo". Per l'assessore, "il punto è avere indicazioni
chiare su come trattare questa quota, che merita la medesima
attenzione di tutti gli altri e che non può rimanere nel limbo".
L'assessore ha aggiunto: "abbiamo sottoposto all'attenzione del
Ministero della Salute un'ipotesi di consenso informato, per
permettere il completamento della vaccinazione, soprattutto in
un momento in cui circolano varianti che potrebbero inficiare il
percorso che ci porterà verso l'immunità". Intanto sono 4,4
milioni le somministrazioni complessive nel Lazio e oltre
1.550.000 le seconde dosi.
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