(di Luciano Fioramonti)
Collezionista militante, innamorata
degli artisti, cercatrice appassionata di nuovi talenti con lo
sguardo puntato costantemente verso il futuro. I giudizi di
quanti hanno conosciuto bene Bianca Attolico compongono di lei
il ritratto di una donna che non si limitava a circondarsi delle
opere di pittori e scultori affermati o emergenti. La 'Signora
dell' arte'', alla quale è dedicata la mostra che il Casino dei
Principi di Villa Torlonia, a Roma, per le difficolta create
dalla pandemia ha prorogato fino al 5 aprile, mirava a costruire
legami profondi con gli autori che la affascinavano. La
sessantina di opere - tra dipinti, sculture e foto - scelte da
Ludovico Pratesi raccontano Bianca Attolico (1931-2020)
attraverso lo sviluppo cronologico della sua raccolta, nata con
i maestri della Scuola Romana, di cui era appassionato il padre,
e proseguita seguendo i fermenti degli anni Settanta, l' Arte
Povera fino alle ricerche sperimentali dei tempi recenti. ''Una
collezione domestica'' la definisce il curatore, riproposta come
era stata pensata per la sua casa del quartiere Parioli,
divenuta per oltre trenta anni un punto di incontro del mondo
dell' arte della Capitale.
La mostra è arricchita da una serie di fotografie che
ritraggono Bianca Attolico in compagnia degli artisti che ha
frequentato. L'esposizione è promossa dalla Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione La Quadriennale
di Roma, alla quale è stata donata la Biblioteca d'Arte di
Bianca Attolico.
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