''Vi richiediamo di mantenere i
luoghi della cultura aperti. Il teatro è importante ed è il
fondamento di una società civile sana. Non private il pubblico
del teatro. Non fermate il teatro''. A chiederlo è il presidente
dell'Unione Teatri di Roma, Felice Della Casa, in una lettera
al governo ''in merito alla intenzione di richiudere Teatri e
Cinema presente nella bozza del prossimo DPCM che, se
confermata, avrebbe effetti devastanti per il settore''. I
teatri romani, che comprendono sale storiche che vanno
dall'Auditorium Conciliazione, al Brancaccio, all'Eliseo al
Pariol, in tutto oltre cinquanta, chiedono di riflettere sui
seguenti punti: ''abbiamo investito e reso le sale idonee
all'accoglienza del pubblico, riaprendo nel rispetto dei
protocolli per la tutela della salute; abbiamo richiamato il
pubblico, confuso e impaurito da una comunicazione incerta e
terrorizzante, avviando con fatica un processo di ritorno nelle
sale; abbiamo riassunto i dipendenti dalla Cig; abbiamo
riavviato l'attività di produzione spettacoli e le tournée,
investito per il riallestimento degli stessi e contribuito alla
ripartenza della filiera e del suo indotto; con la chiusura dei
teatri si bloccano nuovamente le produzioni, sottraendo il
lavoro ad attori e
tecnici che non sono tutelati dagli ammortizzatori sociali''.
Infine chiedono ''dii considerare come potremmo recuperare la
fiducia del pubblico qualora fossimo costretti a richiudere,
sconfessando così l'azione di ricostruzione dei rapporti.
Illustre Presidente, gentili Ministri i teatri sono luoghi
sicuri.
I flussi di pubblico in uscita ed entrata sono regolati e
controllati; gli spettatori sono seduti con mascherina e ben
distanziati tra loro; durante la rappresentazione il pubblico
non parla. Vi richiediamo di mantenere i luoghi della cultura
aperti. Il teatro è importante ed è il fondamento di una società
civile sana. Non private il pubblico del teatro. Non fermate il
teatro''. Segue l'elenco degli oltre cinquanta teatri romani
associati UTR.
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