"Ancora grande stallo sulla questione
relativa ad una possibile retromarcia del Governo circa la
sospensione della chiusura alle 21 dei locali che non hanno
servizio al tavolo. La situazione sarebbe ancora peggiore -
stando alle ultime indiscrezioni - qualora il governo decidesse
di chiudere tutte le attività alle ore 22. Secondo i dati in
nostro possesso la ristorazione classica perderebbe 28 milioni
di euro a settimana fino al 30 novembre. Una scelta, per cui, da
scongiurare e su questo abbiamo chiesto al Comune di Roma e alla
Regione Lazio di aprire tavoli istituzionali per discuterne con
il mondo associativo e trovare una soluzione. Altrimenti, sarà
uno tsunami sociale, un dramma senza precedenti per la Capitale
con gravissime ricadute economiche - piccole medie imprese
falliranno - e migliaia di disoccupati. Gli esercenti chiedono
risposte, così non c'è futuro". E' quanto dichiara in una nota
Claudio Pica, vicepresidente nazionale della
Fiepet-Confesercenti e presidente della Fiepet-Confesercenti di
Roma e Lazio
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