"A chi spetta disegnare il futuro
dello sport italiano dopo il coronavirus se non al presidente
del Coni e a tutti i principali operatori dei tanti settori
sportivi e di quelli del calcio in particolare?". Se lo chiede è
il portavoce della Lazio Arturo Diaconale, che sul suo consueto
'Taccuino biancoceleste' incalza il presidente del Coni Giovanni
Malagò che aveva ipotizzato uno stop per il calcio italiano in
controtendenza con la volontà della Lazio e di diversi club di
Serie A: "Speriamo che Malagò non pensi di delegare questo
compito ad un governo che ha colori amici, ma che mai come in
questo momento sembra avere la necessità di appoggiarsi ai
tecnici ed ai competenti!".
Nello stesso post pubblicato su Facebook, il portavoce della
Lazio augura anche la "pronta guarigione al presidente del
Brescia Massimo Cellino", con l'auspicio "di incontrarlo come
sempre frizzante e combattivo quando, a campionato finalmente
ripreso, la sua squadra verrà ospitata allo Stadio Olimpico. Gli
auspici e gli auguri non sono in contraddizione con la
considerazione che la sua richiesta di vedere interrotto e
concluso il campionato a causa della propria malattia debba
essere interpretata come una singolare pretesa: 'Tutti fermi
perché io sono malato'". Sia di Cellino che di Malagò, Diaconale
parla di "concezione da Marchese del Grillo".
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