Davanti al gip non ha proferito
parola e rimasta in silenzio senza far mettere a verbale alcuna
dichiarazione. E' durato, quindi, pochi minuti l'interrogatorio
di convalida del fermo della donna di 30 anni accusata di avere
ucciso la neonata appena partorita in casa a Vitinia, periferia
sud di Roma. Per lei il gip Alessandro Arturi ha confermato gli
arresti domiciliari per l'accusa di omicidio volontario.
I fatti risalgono a sabato scorso e hanno come teatro un
condominio signorile nella estrema periferia sud della Capitale.
La ragazza, italiana di origini svedesi che era rientrata in
Italia a novembre scorso dalla Germania dove viveva con il
compagno, ha dato alla luce una bambina.
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