I reportage di viaggio da Venezia al
Danubio, dall'Iran alla Cina.I ritratti di grandi personaggi
come Igor Stravinsky, Harold Pinter, Alberto Giacometti, Pablo
Picasso, Audrey Hepburn. Si possono vedere nella prima
retrospettiva italiana sul cammino umano e professionale della
fotoreporter 'Inge Morath. La vita.La fotografia' al Museo di
Roma in Trastevere, dal 30 novembre al 19 gennaio 2020. A Roma
la Morath, prima fotoreporter donna entrata a far parte della
Magnum Photos, arriva per la prima volta nel 1954, poco dopo
aver cominciato a lavorare per la famosa agenzia fotografica.
Oltre 140 scatti e numerosi documenti inediti ripercorrono, in
12 sezioni, la sua storia, dagli esordi come giornalista,
all'apprendistato al fianco di Ernst Haas ed Henri
Cartier-Bresson, fino alla collaborazione con prestigiose
riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening
Post e Vogue. Ci sono anche immagini, realizzate da grandi
maestri come Bresson e Yul Brinner, che ritraggono la Morath,
morta a New York nel 2002, in diversi momenti della sua
carriera. E una sezione è riservata alla serie di curiosi
ritratti 'mascherati' realizzati in collaborazione con il
disegnatore Saul Steinberg.
L'esposizione, curata da Marco Minuz, Brigitte Blüml-Kaindl e
Kurt Kaindl, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale -Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,
è un viaggio nel mondo di una grande viaggiatrice poliglotta
nata a Graz, in Austria, nel 1923 , cresciuta in un ambiente
colto e dai numerosi interessi. Il primo viaggio in Italia della
Morath è a Venezia ed è proprio nella Laguna che prende corpo la
sua passione per la fotografia e gli scatti sulla quotidianità
della città , durante un lungo soggiorno nel 1955, sono andati a
far parte del volume illustrato 'Venice Observed' della storica
dell'arte Mary McCarthy.
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