La parola fine sulla vicenda giudiziaria legata all'omicidio della giornalista del Tg3, Ilaria Alpi e del cameraman, Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo del 1994, potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Il gip di Roma, Andrea Fanelli, si è riservato di decidere in relazione alla seconda richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. Una decisione, quella della pm Elisabetta Ceniccola, criticata dai familiari della giornalista e da alcune sigle di associazioni e sindacati che questa mattina hanno svolto un sit in fuori al tribunale, in occasione dell'udienza, per chiedere che si prosegua nell'attività di indagine per "almeno accertare la catena di omissioni e depistaggi su questa drammatica vicenda". Al presidio erano presenti, tra gli altri, la Fnsi, l'Usigrai, il Comitato di redazione del Tg3, Articolo 21, Libera, Libera Informazione, Amnesty International Italia, Ordine dei giornalisti del Lazio, la Rete NoBavaglio.
"Per me è straordinario essere qui dopo 25 anni - ha detto Beppe Giulietti - i genitori di Ilaria non ci sono più ma noi siamo qui con una rete di associazioni per dire no alla archiviazione. Bisogna almeno accertare la catena di omissioni e depistaggi su questa drammatica vicenda". Dal canto suo il presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi chiede "verità e giustizia per Ilaria e Miran".
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