Contatori manomessi che permettevano di
lucrare fino al 75 % dell'effettivo consumo e allacci totalmente
abusivi alla rete di distribuzione elettrica. Una frode ai danni
dell'azienda romana di Acea, messa in piedi da un'organizzazione
al cui vertice c'erano due dipendenti infedeli, alcuni tecnici
della municipalizzata ed elettricisti specializzati, che
offrivano questo "servizio" soprattutto ai titolari di esercizi
commerciali (bar, ristoranti e supermercati) ma in alcuni casi
erano loro stessi ad avvalersene. A scoprirla gli investigatori
del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione
delle Infrastrutture Critiche del Servizio Polizia Postale e
delle Comunicazioni, che oggi hanno dato esecuzione, con
l'ausilio di personale del Compartimento Polizia Postale e delle
Comunicazioni di Roma, a perquisizioni locali e personali nei
confronti di 9 persone. I provvedimenti sono stati emessi dalla
procura di Roma. Corruzione e frode sono i reati ipotizzati a
vario titolo a carico degli indagati.
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